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Moncrivello, 26 febbraio 2012

Testimonianza

 

Ho un desiderio: condividere con te, “amico lettore”, alcune delle cose che hanno colpito me, gli altri genitori e ragazzi, nell’ultimo incontro che abbiamo vissuto col Centro Volontari della Sofferenza, il 26 febbraio, presso il Santuario della Beata Vergine Potente del Trompone a Moncrivello (VC).

Innanzitutto la particolarità di questo incontro. Bambini, adolescenti e famiglie ci incontriamo ed, accompagnati anche da alcuni Silenziosi Operai della Croce, assieme ascoltiamo la Parola di Dio, parliamo della Sua presenza nell’esperienza concreta della nostra esistenza e di quella dei nostri figli, spesso segnata dalla sofferenza; trascorriamo del tempo insieme - cosa al giorno d’oggi difficile per i troppi impegni - per cementare ancora di più la parola “FAMIGLIA”.

L’incontro di domenica 26 febbraio, prima domenica di Quaresima, ci ha condotto a “rileggere” le tentazioni vissute da Gesù nel deserto e come Lui le ha vissute e superate. Anche noi viviamo quotidianamente delle tentazioni e le abbiamo “presentate”, anche i nostri figli più piccoli, attraverso le tappe dei giochi e delle riflessioni, perché solo così si può imparare ad incarnare la Parola nella nostra vita concreta e sentire che nel nostro andare, nelle difficoltà che incontriamo, non siamo soli.  Un momento molto bello è stato quello della condivisione. Abbiamo, cioè, chiesto ai ragazzi di esprimere i propri pensieri su delle domande e provocazioni. Quello che ne è emerso ci ha colpito in modo speciale, soprattutto le risposte degli adolescenti.

Le domande “guida” erano: il centro volontari della sofferenza (CVS) cos’è  per te? Mons. Luigi Novarese cosa ti ha trasmesso? Cosa rappresenta nella tua vita? Oggi cosa hai appreso dall’incontro? Hai difficoltà nel vivere sacrificio dentro l’esperienza della tua giornata? Sai perdonare?

Le risposte sono state molte, ne riportiamo alcune quelle più significative…

Al CVS, io trovo la serenità di vedere giovani, ragazzi, bambini e adulti, tutti insieme, senza distinzione di appartenenza. Per me è come una scuola dove si impara ad essere positivi, a credere sempre, ad alzare lo sguardo e a dare senso alle polemiche della vita, ricominciando tutto sotto uno spirito nuovo.

Bisogna smettere di aspettare, passivamente, che ci sia qualcuno che risolva i nostri problemi o che faccia per noi ciò che in realtà noi possiamo e dobbiamo fare. Sì, dobbiamo iniziare, anche a piccoli passi, ma iniziare NOI.

Mi ha colpito questo monito di Mons. Novarese: DOVE C’È L’IO NON C’È DIO. Forse, se la gente che non crede venisse un giorno a questi incontri, scoprirebbe che Lui, il ven. Luigi Novarese, è un grande amico, sempre pronto ad ascoltarti, a collaborare e a condividere tutto con te,  senza pensare solo al proprio interesse o solo a se stessi.

La Sua “guida paterna”, durante gli incontri e poi nella nostra vita di tutti i giorni, ci sta insegnando a condividere, ad essere attenti a tutte le persone, ma molto di più alle persone, per diversi motivi, sta vivendo situazioni difficili, cogliendo l’opportunità di mettersi in gioco con energia e capacità di superare le difficoltà, di perdonare anche il più piccolo screzio fatto. Mettere Dio al posto del nostro Io non sono parole e non è scontato, infatti a volte è difficile perdonare quelli che veramente ti colpiscono direttamente, perché è il nostro IO a venir ferito.

La parola “sacrificio” non è piangersi addosso, ma dovrebbe diventare la nostra “ancora” e lo scopo di saper usare la forza nascosta nel profondo che ognuno ha per far sì che diventi una realtà positiva.

Qui al CVS, è naturale essere collaborativi e dare attenzione agli altri con gesti semplici, ma insegna anche che ogni giorno noi possiamo farlo, che solo così si può realmente cambiare il mondo, anche poco alla volta, non lasciandoci abbattere dalle difficoltà, ricominciando sempre da capo… È molto difficile vivere questo nel mondo di oggi, a parole siamo capaci sicuramente, ma chi è veramente in grado di farlo?

Ecco, caro lettore,  queste semplici parole, scaturite dal cuore dei nostri ragazzi… Ci auguriamo che possano “dire” qualcosa anche a te, nella realtà e nella situazione concreta in cui vivi e cerchi di essere testimone!!!  A molti di noi adulti,  gli adolescenti al giorno d’oggi sembrano vuoti, senza obbiettivi , ma da quello che abbiamo cercato di riportare, si scopre quanto è grande il loro bisogno di “relazioni significative” e la richiesta di aiuto e di attenzione per crescere e noi dobbiamo quest’attenzione a loro che saranno il nostro futuro, non dimentichiamolo.

Ora caro lettore, prova a farti le stesse domande che si sono fatte loro e soprattutto rispondi con sincerità: la mia risposta si avvicina a qualcuna di queste?


Tiziana (un genitore)


Alcune foto della giornata e dell'incontro del 25 marzo


 Ultimo aggiornamento: 28-04-12