Mostra
itinerante in Diocesi di Vercelli del Beato Luigi Novarese |
Portare cura e sollievo con la figura del beato Luigi Novarese:
nella nostra diocesi una mostra itinerante
Sono
trascorsi dieci anni dalla beatificazione di mons. Luigi Novarese, Piemontese di
origine e di formazione alla vita.
L’anno scorso il 12 maggio nella chiesa di Sant’Evasio, in Casale M.to si
sono ritrovate un migliaio di persone, malate e sane, provenienti dal Piemonte e
regioni limitrofe per celebrare questo evento nella gioia e nella gratitudine.
Il beato Luigi Novarese ha ridato dignità a chi soffre a cominciare dalla
seconda metà del Novecento e ha promosso la loro azione e accoglienza in ogni
ambito socioculturale-religioso.
Il
18 maggio 2024, nel duomo di Vercelli, è stata inaugurata una mostra itinerante
del beato che girerà poi nelle parrocchie della diocesi, i luoghi di cura e di
istruzione. Si fermerà un anno nella diocesi di Vercelli e il beato Novarese
porterà consolazione e speranza in un tempo ove lo spazio per la vita in
difficoltà o in declino sembra essere molto limitato, anche se la tecnologia e
la medicina sembrano fare passi da gigante.
In
concreto cosa porta di nuovo questa mostra? In sintesi possiamo dire che:
Alle
famiglie: dona uno spiraglio di luce, una motivazione per affrontare, con
uno scopo spirituale e di sostegno umano, le situazioni di malattia che
purtroppo non mancano nel nostro quotidiano. L’ammalato diventa soggetto
attivo per la propria salvezza e apostolo per il mondo. L’offerta quotidiana
delle proprie sofferenze, unite alle sofferenze di Gesù sulla croce, la
preghiera, come richiesto dalla Madonna a Lourdes e a Fatima, sono gli strumenti
che gli ammalati e coloro che ne condividono il cammino possono usare per la
salvezza delle anime.
Ai
luoghi di cura: accoglienza fraterna nel dare e ricevere.
Ai
giovani sani e malati: un aiuto per guardare la vita con la gioia di donare,
facendo sempre leva sulle capacità residue che rimangono nascoste nell’uomo
fino a quando non le tiriamo fuori per far fronte al bisogno.
Alla
persona sofferente: dona risposte alle domande di senso, affinché possa
costruire la propria vita puntando sulla propria soggettività: “io sono
soggetto d’azione”. Dice il beato Novarese che la persona è unica ed
irripetibile ed ha il dovere di esprimere la propria singolarità seppure nella
diversità, sviluppando le proprie capacità residue.
Alla
chiesa diocesana: dona spiritualità e grande partecipazione all’economia
della salvezza.
Affermava il beato Novarese: se tutte le sofferenze del mondo potessero essere
vissute in unione con il Cristo Redentore, si verrebbe ad avere un equilibrio
tra il bene ed il male!
La
mostra educa all’amore, alla gratuità e alla fraternità.
Questo
è un aspetto trattato nella Salvifici Doloris, documento di San Giovanni Paolo
II, di cui quest’anno ricorrono i 40 anni.
Questo documento sul valore salvifico della sofferenza cristiana è un dono che
San Giovanni Paolo II ha voluto fare alla Chiesa nel 1984, anno in cui Luigi
Novarese lasciava la sua vita terrena, quasi a prolungare, in modo permanente,
il carisma da lui portato nella Chiesa.
Vercelli:
10-05-2024
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Il perché della Mostra Itinerante sul Beato Luigi Novarese > Clicca qui
Ultimo aggiornamento: 23-08-24 |